L’adolescenza è una fase di vita segnata da profondi cambiamenti che richiedono complesse capacità di adattamento. Queste richieste coinvolgono ogni livello del funzionamento umano, a partire da quello biologico, con il rapido sviluppo del corpo e del cervello, fino a quello sociale, con l’esposizione a nuove e diverse dinamiche interpersonali. In questo periodo di transizione, la capacità di regolazione emozionale assume un ruolo fondamentale, poiché funge da ponte tra l’individuo e l’ambiente che lo circonda, e svolge una funzione chiave anche nella regolazione comportamentale.
La regolazione emozionale è dunque uno degli aspetti centrali dell’adolescenza e rappresenta una sfida costante. A differenza di altri ambiti della vita, dove la pratica e l’apprendimento permettono di affinare le capacità nel tempo, la regolazione delle emozioni è continuamente influenzata dalla variabilità degli eventi esterni e interni. Le esperienze sociali, le situazioni stressanti e le nuove esperienze possono innescare reazioni emotive intense e spesso imprevedibili, complicando il processo di autoregolazione.
La sfida di raggiungere una regolazione efficace è inoltre complicata dall’inevitabile impossibilità di esercitare un controllo assoluto sulle reazioni emozionali. Gli adolescenti si trovano spesso a dover gestire emozioni forti e contrastanti in un momento della vita in cui le risorse cognitive e le competenze sociali non sono ancora pienamente sviluppate. Tale dinamica rende la regolazione emozionale un elemento cruciale per il loro adattamento e sviluppo personale, influenzando il modo in cui affronteranno le relazioni, le sfide accademiche, e le responsabilità sempre maggiori della vita adulta.
Le oscillazioni emozionali e comportamentali durante l’adolescenza sono fenomeni osservati di frequente e possono assumere manifestazioni anche molto estreme, fino a condurre ad azioni disadattive che preoccupano profondamente adulti e professionisti. Tra queste, il ricorso a comportamenti autolesivi, l’abuso di alcol e sostanze, i disturbi alimentari che oscillano tra l'iper-controllo e il discontrollo, episodi di aggressività verso gli altri, e il ritiro sociale sono solo alcune delle modalità in cui si può manifestare il disagio adolescenziale.
Tali comportamenti sollevano un’importante questione: come distinguere tra le normali sfide emotive e i segnali di una potenziale psicopatologia? Questo è il delicato interrogativo che preoccupa genitori, educatori e clinici, i quali sono chiamati a valutare attentamente i segni di sofferenza e a comprendere la linea di confine tra la fisiologica turbolenza dell'adolescenza e le condizioni che richiedono un intervento specialistico.
La possibilità di individuare precocemente segnali di disagio psicologico rappresenta un obiettivo cruciale per prevenire l’insorgenza di disturbi più strutturati in età adulta. È fondamentale, quindi, sapere quando e come intervenire, utilizzando un approccio bilanciato che tenga conto della naturale variabilità dei comportamenti adolescenziali senza sottovalutare i fattori di rischio. Tale comprensione è essenziale non solo per decidere se intervenire, ma anche per scegliere le modalità di supporto più appropriate, come strategie educative, supporto psicologico o interventi clinici più strutturati, al fine di sostenere i giovani in un percorso di crescita verso l’autonomia e il benessere. In questo seminario verranno presentati i dati della letteratura scientifica relativi alle strategie di regolazione emozionale, in generale e nell’adolescenza in particolare, alla epidemiologia di vari comportamenti disadattivi ed ai fattori di rischio di una cronicizzazione implicante la strutturazione di disturbi mentali, soprattutto della personalità. Particolare rilevanza verrà data al problema del rischio suicidario, che rappresenta uno dei principali fattori di morte in adolescenza.
Infine, verranno presentati presidi terapeutici di provata efficacia, basati sulla ricerca scientifica. Alla fine, verrà presentato il CIP-DP di Modena e gli esiti dei percorsi del trattamento ambulatoriale intensivo previsti.